1. Interno bar – pomeriggio.
Un normale bar, nel cuore di Conegliano, Veneto, circa le 17 di pomeriggio.
Sebbene il locale non sia strapieno, cè un bel po’ di gente intenta a bere il vino, a masticare i tramezzini e altre specialità venete da aperitivo.
Due di queste persone sono due ragazze giovani - una bionda e una mora, fumano le sigarette di quelle che stanno passando di moda. Impossibile dire da dove vengano le giovani donne e quanti anni abbiano, ogni cosa che fanno è in contrasto con qualcosa che hanno fatto.
Il loro dialogo va scambiato a ritmo rapido, tipo la Signora del venerdì.
Giovane donna bionda - E dove dobbiamo andare adesso?
Giovane donna mora - Nel nostro locale, alla “Malafede tatoo” studio di Conegliano di tatuaggi in Via XX Settembre.
Giovane donna bionda - Sai chi sono e perchè sono qui? Questa volta siamo venuti ad intervistare non il titolare ma, chi? (Riferendosi al lavoro)
Giovane donna mora – (Fa segno di si col capo) Me, La Federica. (da questo momento giovane donna mora è la Federica)
(Giovane donna bionda da questo momento è URLOPOP)
URLOPOP - Perchè il titolare ha detto che l’anima di questo posto, sei tu!
FEDERICA - Chi è cosa te l’ha detto?! Siamo in tanti ad essere l’anima di questo posto!
2. Esterno - Stanno caminando verso il negozio che si trova 30 metri più avanti. Entrano dentro. Il vasto locale è vuoto a quest'ora del giorno.
URLOPOP - In quanti siete a lavorare nel negozio?
FEDERICA - Effettive che tatuiamo siamo io e Rebecca, poi comunque c’è anche Nicola e gli amici che ci aiutano.
URLOPOP – Questa volta è la prima in assoluto che parliamo di tatuaggi in questo giornale. Raccontaci com'è iniziato tutto.
FEDERICA - Sono tre anni che abbiamo aperto questo studio. Lo abbiamo aperto un po’ per volontà mia, un po’ per volontà del mio compagno e durante il cammino abbiamo anche trovato, appunto, Rebecca, che è quella con la lingua tagliata che gira per lo studio. (nel fondo del negozio si intravede una ragazza piena di tatuaggi.) un posto dove stiamo bene sia noi che gli ospiti, spero.
URLOPOP - Perché lo avete aperto? C’era bisogno di aprire un posto vostro o perchè c’era così tanto lavoro?
FEDERICA - Non tanto per una questione di lavoro, perchè all’inizio non c’è n’era di lavoro, come per tutte le attività. All’inizio devi sputare sangue. Come sempre potrebbe andare meglio, c’è poco da dire, però almeno abbiamo un posto in cui tutti quanti noi, ci sentiamo a casa nostra. Questa è casa nostra, più che casa nostra effettiva!
Questo studio è anche per le mamme che hanno bambini piccoli perchè è pieno di giochi. Il sabato c’è tanta gente, clienti che passano per salutare e quindi puntualmente casino, però era anche questa la volontà quando lo abbiamo aperto. Abbiamo voluto creare un ambiente dove entri e anche se sei la persona di settant’anni stai bene. Ci sono le vecchiette di Via 20 Settembre che si fermano a chiederci “come state? Siete andati in ferie? Vi fermate? Vi rilassate un attimo? Siete sempre dietro a lavorare”
(voce fuori dal campo) REBECCA - Io sto valutando se mettere una doccia e una brandina qua dietro.
FEDERICA - Vien qua, vien qua.
URLOPOP – Ciao Rebecca.
REBECCA - Ciao, sono quella che fa puntini.
URLOPOP - Da quanto tempo è che lavori qui?
(interrompendo) FEDERICA - Un anno? Un anno e passa!
REBECCA - Un anno e cinque mesi.
FEDERICA - Porca troia!
REBECCA - Quattro di gennaio ma non di questo ma dell’altro anno.
URLOPOP - E da quant’è che vi conoscete?
REBECCA - Da un anno e mezzo.
FEDERICA - Però praticamente tutti quanti dicono che ci conosciamo da una vita. Facevamo le elementari assieme.
URLOPOP - Com’è che avete iniziato a fare tatuaggi?
FEDERICA - Io ho iniziato per caso, semplicemente perchè prima facevo illustrazioni e poi, più che altro per un’insoddisfazione “da tela” come la chiamo io, non mi bastava più un supporto di carta ma cercavo un qualcosa di meglio.
URLOPOP - Disegnavi sulla carta perchè avevi studiato prima?
FEDERICA – Sì, ho fatto l’Istituto D’Arte a Vittorio Veneto, poi sono andata a fare la designer di moda, tutt’altra cosa ma mi sono fermata a designer. Poi dal giorno alla notte ho deciso, va bene! Ci provo! Da quel momento, per quel poco che posso sapere e per quel poco che posso fare, per me è stata una cosa simile all’amore a prima vista. Avevo trovato il mio lavoro, mollo tutto! Così è stato - tra trasferimenti, lavori riusciti male, lavori per botta di culo, riusciti bene e grazie all’insieme di queste cose siamo riusciti ad avere quello che abbiamo oggi.
URLOPOP – E tu, Rebecca, come sei finita nel mondo dei tatuaggi?
(fingendo che l'indice sia una pistola, se lo punta alla testa) FEDERICA - Lei faceva giurisprudenza!
REBECCA – Si, facevo tutt’altro! Mi è sempre piaciuto disegnare ma ho avuto un iter di vita dove non mi è stato mai permesso di fare delle scelte, quindi appena ho potuto ho seguito la strada che volevo.
URLOPOP – Per come la vedo io, il mondo dei tatuaggi è più di una scelta. Bisogna dirlo, c’è un po’ di ribellione nel mezzo, o sbaglio?
FEDERICA - Per lei è stata da una parte una specie di ribellione.
REBECCA - Un seguire me stessa e smettere di seguire quello che mi era stato imposto.
FEDERICA - Per me, invece, è stata una necessità. Lo vedi anche sui due modi totalmente diversi di lavorare che abbiamo. Lei è tutta precisa, inquadrata. Infatti lei fa geometrico mentre io disegno, per me è un’espressione.
REBECCA - Lei è come se stesse dipingendo. Se uno si mette dietro a guardarla lavorare non riesce a darci un nesso logico a quello che sta facendo perchè lei lo fa d’istinto, cioè la pelle è la tela, è assurdo da vedere! Ho visto tatuatori che hanno carriere vent’ennali dietro che si girano a guardare e dicono, come cazzo fa? Lei è proprio istintiva, è bellissimo guardarla lavorare!
URLOPOP - E tu sei molto...?
(senza riflettere) REBECCA - Ah io, sono schematica, devo avere già tutta l’idea in testa.
URLOPOP - Si può dire che il modo di lavorare dipende in qualche maniera dal carattere?
FEDERICA - Beh sì, dipende anche dal carattere.
(da un'occhiata a Federica) REBECCA – Mamma mia! Lei è tremenda!
URLOPOP - Perchè?
REBECCA - Io ho tutto calcolato, cioè io sono quella che ti mette le cose equidistanti. Ma ho imparato tantissimo, perchè ero una con i paraocchi mentre lei è l’imprevisto e sconvolgendomi le giornate mi ha dato modo di imparare a lavorare senza avere paura di niente! Infatti, tra imprevisti, ritardi, impegni difficili, casini vari ed eventuali e difficoltà di gestione siamo comunque riuscite a gestire tutto quanto.
URLOPOP - Quello che fai adesso nella vita coincide con quello che volevi fare una volta diventata grande?
REBECCA - Per me non è stato proprio così comunque, io penso sempre a quando ho comprato il mio primo album di tatuaggi a 12 anni e mi ritrovavo con la bomboletta nello zaino ad andare sulle case abbandonate con gli album di tatuaggi per cercare di scarabocchiarli nello stesso modo sui muri. Quindi qualcosa c’era già...
FEDERICA - Questa è la sostanziale differenza tra l’una e l’altra. Per me è, invece, un bisogno in maniera diversa, è una ricerca di espressione, se io non faccio mi riempio, se mi riempio è un problema!
URLOPOP - Tu volevi disegnare, no?
FEDERICA - No no, io volevo buttar fuori.
REBECCA - Il suo è un flusso di coscienza continuo.
FEDERICA - Bravissima! Infatti, tutti i miei disegni sono vomiti di coscienza e le persone che si tatuano con me si tatuano progetti particolari, molto intimi. Quando tu vai dentro in studio è elettrico, cioè lo senti quando io coloro, c’è una parte di me.
URLOPOP - Quindi in quel momento non ti si può parlare?
FEDERICA - Non so nemmeno io cosa sto facendo, è un vomito di coscienza appunto! Èuna cosa che ho la necessità di fare nel momento in cui c’è quella persona davanti.
(a Federica) URLOPOP – Ti ricordi il tuo primo tatuaggio?
FEDERICA - Paperino e paperotto, tatuaggio che tra l’altro ho dedicato a mio padre.
URLOPOP - Qual’è il tatuaggio più costoso e più grande che hai fatto?
FEDERICA - Io sto facendo un corpo intero per una persona che praticamente non aveva tatuaggi.
URLOPOP - Perchè chiedono una cosa del genere?
FEDERICA - Bisogna chiederlo al cliente. Io lo so ma per motivi professionali non lo posso dire. Ècomunque una cosa molto in introspettiva e personale ed è anche una cosa di moda, purtroppo.
REBECCA – Fare un tatuaggio è come andare dallo psicologo!
FEDERICA - Io dico sempre andare dal tatuatore è come andare dallo psicologo, se non vuoi dirlo allora non sai perchè ci stai andando.
REBECCA – È un’altra concezione, i miei tattuaggi “sono nettamente più comprensibili dei suoi” cioè i suoi affascinano perchè vedi questa cosa totalmente fuori dagli schemi che va oltre all’impatto visivo gradevole. Infatti, per capire il suo genere ci vuole un po’ più di cultura mentre i miei sono più facilmente compresibili, cioè possono piacere anche a un non intenditore. Dal punto di vista del significato per quanto riguarda quello che faccio io, ho visto persone che obiettivamente si fanno tatuare cose che non hanno nessun senso se non essere puramente ornamentali, cioè fine a se stesse.
FEDERICA - E no eh... Questo è un tuo parere.
REBECCA - Questo è un mio parere sì, ma perchè un bracciale in pizzo diciamo che rispecchia più la moda d’ora.
FEDERICA - È una cosa un po’ più fashion. Un papavero multicolor o un fottutissimo colibrì cioè sono quelle cose che diciamo: ok non sai neanche perchè te lo stai facendo però vabbè. Te lo faccio perchè non ti stai ritreando un pisello sulla schiena. Ti dico io i fiori in watercolor non li disprezzo, mi piacciono, mi piace farli e se io inizio la mattina sto tutto il giorno a farli perchè mi rilasso. Quello che non capisco è quando qualcuno mi porta una fotocopia e mi chiede di disegnarle lo stesso identico tatuaggio che hanno tante altre persone.
URLOPOP - E se la tua visione non coincide con la visione della persona che vuole lo stesso quel disegno?
FEDERICA - È un tatuaggio che io non voglio. Infatti se vieni da me...
URLOPOP- Infatti, perchè uno viene da te?
FEDERICA - Perchè uno viene da me? Bo...
URLOPOP - Sarà perchè magari gli piace la tua visione, la tua libertà, la libertà del disegno, la tua interpretazione? Se uno vuole una cosa schematica non viene da te, gisuto? Ma penso che anche il prezzo sia diverso, no?
FEDERICA - Chiedo sempre qual’è il tuo budget, ne parliamo e ci mettiamo d’accordo.
URLOPOP - Hai mai tatuato qualcosa che sapevi in partenza che sarebbe stata una cavolata?
FEDERICA - No! C’è una persona che è venuta a chiedermi una cavolata ed io le ho chiesto 600 euro che è un budget totalmente fuori di testa per una cosa che era da 150 euro.
URLOPOP - Perchè lo hai fatto?
FEDERICA - Perchè così sapevo già che mi diceva di no.
URLOPOP - E ti ha detto di no?
FEDERICA - Sì! Èil modo gentile per dire di no.
URLOPOP - E perchè gli dici di no? Per proteggere lui/lei? E se lui vuole per davvero questa cavolata?
FEDERICA - Ho un’etica da rispettare. Se non ti piaccio vai da un altro tatuatore. Il mondo è pieno di questi istituti.
REBECCA - O magari provi ad indirizzarlo su qualcosa di meglio.
FEDERICA - Ogni persona ha la sua etica in base e propri parametri, per me una cosa può essere etica mentre per qualcun’altro no. Obiettivamente la mia etica può essere messa in discussione da un altro tatuatore, ma ci sono determinate cose che io non faccio.
REBECCA – Se lei deve dire che una cosa fa schifo glielo dice!
URLOPOP - Qual’è la persona più anziana alla quale hai fatto un tatuaggio?
FEDERICA - A mia nonna di 80 anni che si è fatta tatuare il trucco semipermanente e altri due nonni di 70 anni che si sono tatuate insieme ai nipoti.
URLOPOP - Fatte anche il trucco semipermanente?
FEDERICA - Sì, lo facevamo. Avevamo una persona che veniva a farlo, invece abbiamo dovuto di smettere perché adesso richiediamo uno standard molto più alto.
URLOPOP - Cioè?
FEDERICA - Cioè ogni prodotto che esce da qui dentro deve avere un certo tipo di standard. Un paio di sopracciglia costano 500 euro, cioè più di quanto prende una persona che fa tatuaggi. Però è vero anche che il tatuatore che fa trucco semipermanente ha tante responsabilità e deve studiare la fisiognomia facciale e seguire la cartella in un certo modo. È come andare dal parrucchiere e dal chirurgo contemporaneamente. Poi, secondo me, una donna cambierà 7000 volte idea sul trucco a seconda di come invecchierà.
URLOPOP - Invecchiando cosa succede con il tatuaggio?
FEDERICA - Quello che noi andiamo a tatuare non è un disegno su carta ma sulla pelle, quindi invecchiano con noi. Fuori dall’Italia è totalmente diverso. È soprattuto in Italia che sono abbastanza quadrati, purtroppo vogliono fare tanto i grandi quando sotto siamo piccoli. Noi abbiamo una grossisima ancora in Italia ed è la chiesa che condiziona su tutto.
URLOPOP - Possiamo dire che c’è una determinata fascia di persone che si tatuano?
FEDERICA - Diciamo che dai 17 ai 20 anni, generalmente, e che si tatuano a casa perchè non hanno soldi o perchè i genitori cercano di farli ragionare.
URLOPOP - Perchè uno deve venire in un negozio e cosa rischia facendoselo invece a casa?
FEDERICA - Uno deve venire in un negozio per una questione di professionalità, da un lato mentre dall’altro, per la sicurezza, perlomeno, presunta e garantita. Se uno va a tatuarsi in un negozio può chiedere spiegazioni e ha anche un’assistenza di un certo tipo. Infatti noi abbiamo anche clienti a diversi orari, di domenica mattina per esempio, ma in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora. Inoltre, si ha una garanzia che comunque è controllato, è certificato in un certo modo, è professionale e sei seguito sulle tue paranoie, sui tuoi dubbi, su tutto ciò che ci sta dietro. Logicamente hai un giusto prezzo per quello che effettivamente è il servizio che ti viene offerto.
URLOPOP - A livello di salute facendo un tatuaggio a casa cosa si rischia?
(tarda a rispondere) FEDERICA - Anche uno studio che non rispetta le norme igieniche può essere un pericolo. Ti tatui a casa perchè pensi di spendere meno, hai meno aspettative, il tuo amico deve fare pratica… Tutto un insieme di cose però dall’altra parte il tuo amico deve fare pratica ma non è detto che te lo faccia bene, il tuo amico ti ha garantito che gli aghi sono monouso, ma non è detto che siano correttamente sigillati ed effettivamente sterili. Dall’altra parte si fanno queste cose per spendere meno però poi se non va bene non si guadagna molto, anzi, non si può neanche andare a denunciare nessuno perchè è colpa anche tua che hai deciso di farti tatuare a casa. Bisogna però dire che tutti abbiamo iniziato a casa. Il punto è essere responsabile in quello che si fa.
REBECCA - La persona che vuole veramente fare questo lavoro applica subito le norme igieniche che in un futuro seguirà in studio e quindi già a casa usa una stanza sterilizzata, stesso materiale presente in uno studio, ecc. Èquella fase di transizione in cui si sta iniziando il percorso.
FEDERICA - Comunque è rischioso anche per il tatuatore. Sai che ogni sei mesi facciamo gli esami del sangue!
URLOPOP – Cos’è che va di moda adesso in Italia? Va di più un tatuaggio come quello che fai tu preciso e schematico o una pittura libera?
FEDERICA - Entrambi sono abbastanza di moda anche il dotwel va molto. Per quanto riguarda me di moda faccio un genere.
URLOPOP - Potresti definirlo?
FEDERICA - Quello che faccio io si definisce Avantgarde. L’Avantgarde di moda sarebbe quello che s’intende per watercolor e derivati vari, quelli che sono i progetti effettivamente miei sono...
REBECCA - ... Malati!
FEDERICA - Sono malati, sono proprio malati!
URLOPOP - Perchè?
FEDERICA - Perchè sono molto introspettivi. Su ogni tavola c’è la storia di una persona. Tu mi racconti la tua storia e io ho già in testa quello che andrò a farti. È una cosa che devi anche avere il coraggio di portare.
URLOPOP – La differenza dai altri paesi?
FEDERICA - Quello che faccio io lo trovi principalmente nell’Est-Europa e Francia.
URLOPOP - Da cosa dipende? Dalla mentalità, dalla cultura, dal passato?
FEDERICA – Un pò da tutto…
URLOPOP - Quindi secondo voi c’è più libertà nei paesi che una volta erano in condizioni diverse da quelle in cui si trovano oggi e che proprio ultimamente hanno iniziato a crescere?
FEDERICA - È qualcosa di più empatico. È una cultura radicata in un modo diverso, nel senso che in Italia ci sono dei canoni, delle regole rigide su tutto! In Italia sono anche molto fashion.
REBECCA - Sì, infatti! In Italia arrivano vagonate di persone che vogliono un determinato tipo di tatuaggio perchè tizio X di turno che è famoso ha quello stesso tatuaggio.
FEDERICA - Secondo me, nell’Est-Europa ci sono molte meno cose da perdere. È un’espressione di libertà. Il mio genere è più diffuso nell’Est-Europa perchè ci sono dei simboli ai quali sono legati e si ricerca una forma più personale di disegno e di espressione libera che rappresenta la loro cultura in un modo, probabilmente, anche provocatorio che però è un’espressione più personale.
URLOPOP - Si può dire che l’Italia è molto fashion nel senso che è più facile copiare piuttosto che essere qualcuno?
FEDERICA - In Italia, da un lato, c’è il bisogna di cercare di essere qualcuno seguendo uno schema di tendenza, dall’altro, c’è la volontà di essere qualcuno; due cose che sono completamente diverse. È arte però è anche una possibilità di esprimere se stessi visto che per anni non c’è stata la possibiltà di farlo. La stessa identica esperienza che ho fatto io, cioè il cercare continuamente di essere qualcuno in un certo modo però non trovare mai il canale giusto di espressione. A me tatuare mi ha liberato!
URLOPOP - Qual’è il futuro dei tatuaggi in Italia?
REBECCA - Ci sarà chi ancora segue mode fine a se stesse e anche chi, magari, arriverà a ricoprirsi interamente. Poi quello che lo ha fatto per seguire la moda forse lo sostituirà con qualcosa di più significativo.
FEDERICA - Se cominci a tatuarti a 17 anni a un certo punto la pelle finisce. Magari li cancelleranno con il laser per farne altri magari con più consapevolezza.
REBECCA - Però una rimozione totale non credo la si faccia perchè noi siamo quella fascia generazionale dei tatuati ma c’è ancora una generazione dietro di noi che è senza tatuaggi. I nostri figli vedranno tutti i genitori al 90% tatuati e arriverà il giorno in cui quello tatuato prenderà il posto che è oggi occupa quello non tatuato. Si arrivarà cioè al punto in cui ad essere descriminati sarà chi non ha tatuaggi.
URLOPOP - Viaggiate tanto?
FEDERICA - Ci spostiamo parecchio. Per convention che servono per crescere dal punto di vista professionale. È un investimento che ci permette di vedere realtà diverse e condividere opinioni con persone che fanno il nostro stesso identico lavoro e hanno idee diverse dalle nostre. Di recente sono stata ad una convention ad Atene. Con lei siamo state alla convention di Roma e domani partiremo per quella di Napoli.
URLOPOP – Tutto quanto è a vostre spese?
FEDERICA - Sì, tutto quanto è a nostre spese.
URLOPOP – La vera passione ha un costo!
FEDERICA - Infatti, la passione costa a differenza di quanto pensano in molti che credono che con il lavoro di tatuatore si guagdagni bene. Non è così! I primi anni sono molto duri. Questo lavoro è tanto sacrificio perchè ti impegna interamente. Se decidi di farlo è perchè vuoi fare un certo tipo di percorso e devi amarlo alla follia perchè altrimenti arrivi a detestarlo.
URLOPOP - Avete mai visto un tatuatore senza tatuaggi? Magari uno che è bravissimo a disegnare ma non ha nenache un tatuaggio su tutto il corpo?
FEDERICA - Sì, ce ne sono ma io ci credo fin là. Secondo me, puoi non avere nemmeno un tatuaggio fatto da qualcun’altro ma devi avere almeno un tatuaggio fatto da te stesso. Devi sapere quanto male fai alla gente e quanto male fa farli. Ed è ancora pegggio se non ti fidi della tua mano e non hai la sicurezza necessaria. Se c’è un imprevvisto, cosa fai? Se all’ultimo un cliente decide di cambiare disegno o mentre glielo stai facendo ti dice che vuole cambiare colore, cosa fai? Se non ti sei almeno una volta tatuato o per lo meno visto tatuare qualcun’altro non sai come reagire ad una situazione del genere. È una cosa che ti devi sentire dentro.
REBECCA - Io ancora non ho visto nessuno che non abbia avuto la necessità di tatuarsi.
URLOPOP - Cosa mi dici dei tatuaggi nel ex URSS? I primi tatuaggi nell’Unione Sovietica sono nati partendo dai carceri, dai gulag, e identificavano la persona, era un linguaggio in codice, un elemento di distinzione ma anche di appertenenza, no?
FEDERICA - Sì, infatti! Ci sono molti che si tatuano simboli con significati ben precisi i quali però vengono ignorati dalle persone stesse che decidono di tatuarseli ora. Molti simboli che avevano un significato ben preciso in passato adesso lo hanno perso ed è diventata una forma di cazzeggio. Ma sotto altri punti di vista si può intendere come un modo più introspettivo, infatti se esso una volta era un codice che ti veniva imposto per decodificare la tua vita o per poter avere un certo tipo di agevolazione, adesso come adesso decidere di scriversi sulla pelle un qualcosa che può avere più o meno un senso è comunque un qualcosa che ha un significato nella tua vita.
URLOPOP – Tatuarsi certi simboli non è più pericoloso?
FEDERICA – Non credo. Oggi qui in Europa ti tauti qualcosa che in un’altra cultura ha un significato ben preciso è una tua responsabilità. Piuttosto, elabori un concetto per te stesso e ti fai fare un disegno dal tatuatore che rappresenti la tua persona. Per questo è utile andare da un tatuatore, ti informa sul significato dei vari simboli sulle culture che li hanno prodotti.
REBECCA – C’è una disinformazione di base perchè paradossalmente fa figo tatuarsi simboli in faccia ma ci si tatuano cose senza sapere il perchè. Manca una base culturale per capire che certi simboli sono sterili, cioè privi di significato.
URLOPOP – Secondo voi i tatuaggi sono sempre ben visti?
FEDERICA – Guarda il primo anno che abbiamo aperto lo studio le persone che passavano per la strada si chiedevano, cos’è questo posto? È la stessa identica gente che adesso viene a chiderci come stiamo. Purtroppo adesso in Italia c’è la tendenza ad averli tutti in vista, che è una cosa che non ha senso.
URLOPOP – Invece come deve essere?
FEDERICA – Puoi averli in vista ma non solo ed esclusivamente in vista.
REBECCA – Chi si tatua il collo, dall’avambraccio in giù è perchè vuole apparire e basta. Per esempio anni fa c’era la moda dei simbolini sulle dita quello adesso non è più tanto di moda.
FEDERICA – Diciamo che il 50% delle persone lo fa per gli altri e non per se stessi. Io non capisco quelli che ti chiedono una scritta in corsivo strettissima sull’interno del dito perchè all’interno del dito non dura, anzi, prima o poi non sarà così definito. Io lo faccio all’interno del dito se però uno è consciente che un domani non è detto che resti come quando è stato fatto. È più un significato che altro. Io mi sono tatuata le dita però obiettivamente si allargano, non sono perfette però il loro senso ce l’hanno. Se un domani mi ritrovo una tacchetta nera non mi importa so cosa c’era scritto sotto. Alcuni cambiano idea e decidono di farlo sull’interno polso ma è la stessa identica cosa. “ma io lo voglio piccolo” si va bene ok ma ti diventa uno schifo! “ma quello ce l’ha l’ho visto” o sono dei fotomontaggi o sono delle persone che non sono state avvisate che diventeranno uno schifo.
URLOPOP – Cosa pensate di fare un tatuaggio ai bambini?
FEDERICA – Assolutamente no! È pura follia. Io ho un figlio e se vorrà tatuarsi aspetterà i 18 anni e sarà lui a decidere.
URLOPOP – E se una madre viene da voi con un bamino di 10 anni cosa fatte?
FEDERICA – Io ho litigato con i genitori che volevano fare tatuare ragazzini di 14 anni.
REBECCA – Infatti, siamo più noi che facciamo le prediche ai genitori. Io chiedo sempre, cosa vuoi fare da grande? È una cosa indicativa. Con un tatuaggio si va a compromettere il futuro di una persona. Ci sono ragazzini di una certa età che fanno cose senza essere consapevoli che un giorno faranno delle scelte di vita dove un tatuaggio messo in una zona troppo esposta può essere compromettente. Come ho già detto, ho studiato giursiprudenza e finchè non ho capito che quella dei tatuaggi era la mia strada tutti i miei tatuaggi non erano visibili. Quando ho deciso che questa era la mia vita, questo era il mio futuro, solo allora mi sono sentita libera di fare quello che volevo e la responsabilità è stata mia. Sono consapevole del fatto che se un giorno mi tatuerò entrambe le mani e non potrò più tatuare, ora come ora, in Italia avrò dei grossi problemi di reintegrazione. Prendiamo come esempio il mio ragazzo, si è tatuato le mani e dal momento in cui ha dovuto cercare lavoro ha perso tante occasioni perchè ha tatuaggi in vista pur essendo una persona competente e seria.
(Subentra ragazzo di REBECCA) – In questo periodo sto cercando lavoro come barista in un albergo e non riesco a trovare nulla.
URLOPOP – Ti sei sentito descriminato?
Ragazzo di REBECCA – Assolutamente sì, mi hanno proprio detto palesemente che con le mani tatuate non avrei potuto offrire un buon servizio.
Parlando di Federica e Rebecca, mi piace molto il watercolor le linee sinuose, le idee dei disegni sono molto belle . Tanti non capiscono che il 90% dei loro lavori sono espressione, cioè non sono copie o imitazioni. Il cliente le chiede per rappresentare un periodo della propria vita, le chiede di realizzare un tatuaggio che rappresenti il suo coraggio nell’affrontare un periodo difficile della propria vita e quindi sensazioni. Affronta momenti brutti, belli, medi, fissazioni mentali, blocchi mentali. Il bello è che chi vede un tatuaggio fatto da Federica dice certamente se è bello o brutto e forse non capisce il perchè di quel disegno ma la persona sente le sensazioni che voleva appunto esso esprimesse. Trovo che questa sia una particolarità che la porterà lontano.
Dissolvenza in nero. Dissolvenza d'apertura.
2015