Spesso ci siamo domandati su di un ipotetico "sogno italiano". Chi è, l'attore, il personaggio televisivo, che in questo paese è riuscito a migliorare decisamente, con determinazione e merito, la propria condizione di vita? Esiste, un modello di self-made man all'italiana? Quella di oggi è la storia di un uomo non comune, la storia di un vero self-made man italiano che abbiamo il piacere di farvi conoscere meglio. Forse avete sentito parlare di lui. Vi presentiamo Alessandro Pess, un attore italiano di cinema e televisione, protagonista di alcuni spot pubblicitari ma che da un paio d'anni ha iniziato a fare anche il dj e produrre musica.
Ciao Alessandro, è davvero un piacere averti con noi. Venendo ad intervistarti, non ho resistito a curiosare su di te su internet, ho visto che hai anche una pagina di wikipedia oltre alla tua pagina ufficiale. Hai fatto tantissimi film, tra quali: La corsa dell'innocente, regia di Carlo Carlei (1993), Il ritorno, regia di Claudio Bondi(2004), Anni rapaci, regia di Claudio Caligari (2005), diversi cortometraggi ma hai anche partecipato al programma Uomini e Donne di Maria de Filippi.
ALESSANDRO PESS - Ho già capito dove vuoi arrivare! Ho iniziato la mia gavetta a 9 anni nella mia terra d’origine, la Calabria. Ho studiato recitazione e mi sono trasferito a Roma per esigenze lavorative dove ho iniziato la mia carriera televisiva come attore. Ho studiato il pianoforte per ben 11 anni, poi mi sono specializzato nei arrangiamenti dance, però la musica l’ho sempre tenuta come una seconda opzione di vita perché credevo nel mestiere di attore. Nel corso degli anni, avendo fatto tanti film e fiction, mi sono reso conto che le modalità di lavoro sono cambiate, di conseguenza bisognava adattarsi ai tempi. Ho sempre pensato che un vero artista deve fare l’artista a 360 gradi, come funziona in America per esempio – il vero attore deve sapere ballare, cantare, fare un può di tutto.
URLOPOP – Infatti, mi sono chiesta anche io, come mai tu che fai l’attore ed a un certo punto finisci in un programma mainstream come Uomini e Donne!
ALESSANDRO PESS - Succede questo – faccio una fiction importante che si chiama “Non smettere di sognare”, nella serie il mio personaggio è Timer, un ballerino. La fiction ha un successo enorme e per me tra tutti i film che io abbia mai fatto era il biglietto da visita più importante in assoluto che mi ha impegnato sia al livello lavorativo, tanti mesi, che al livello personale, ero veramente entrato dentro personaggio. Nel momento in cui tutto va bene – la fiction, Alessandro, Timer, arriva cosi detta crisi del sistema. Improvvisamente mi trovo in mezzo a un vortice di situazioni che tutti possono fare tutto e invece chi veramente sa fare il suo mestiere va scartato. Un meccanismo particolare fatto di compromessi e situazioni che poi, io non giudico nessuno, ma nella vita si fanno delle scelte, o si o no, e io ho fatto la mia. Di conseguenza mi sono trovato tagliato fuori e ho dovuto riorganizzare la mia vita. Sono un ragazzo che viene dalla strada, ho sempre lottato per i miei obbiettivi credendo fino l’ultimo nel mestiere del attore.
URLOPOP - I primi tempi cosa hai fatto appena arrivato a Roma?
ALESSANDRO PESS – Di tutto! Facevo i provini e contemporaneamente lavoravo: le cose peggiori e le cose megliori, comunque tutte situazioni che mi hanno portato ad essere quello che sono! Dico sempre che sia l’attore che il musicista o il cantante, sono lavori che ti portano a sostenere delle spese importanti. La capacità di poter comunicare qualcosa dipende dal bagaglio che ti stai portando dietro. Sono arrivato a Roma quando avevo 17 anni, ero piccolino, mi sono preso una stanza in affitto in una zona che non è per niente considerata bene, vicino Cinecittà, zona Tuscolana. Poi piano piano mi sono spostato verso il centro. Di conseguenza, i compromessi non accettati, altri no, che erano troppi per il mio pensiero mi hanno portato a dire – ma alla fine se tutti possono fare tutto perché io che ho studiato per fare un mestiere non riesco a farlo? O meglio ho difficoltà di farlo? La strada delle relazioni è difficilissima, non ci sono ricette preconfezionate, si procede per tentativi ed errori nella conoscenza di noi e dell’altro ma umiltà e prudenza si rivelano spessissimo i nostri migliori alleati!
URLOPOP - In un mondo ideale, ognuno sarebbe accettato e amato per quello che è.
ALESSANDRO PESS – È capitata la situazioni di Uomini e Donne e mi sono detto perché no.
URLOPOP - Quindi non è vero che sei andato la a cercare la donna della tua vita?
ALESSANDRO PESS - Assolutamente no!
URLOPOP - Ma è davvero possibile innamorarsi in un programma televisivo?
ALESSANDRO PESS - Èuna trasmissione che offre tanto, ma non per trovare la donna della tua vita quanto per tirare fuori un lato importante del tuo carattere. Fare una trasmissione del genere può aiutare ma anche no. Alla fine sono rimasto poco, quasi 3 mesi, perché quando ho partecipato a Uomini e Donne uscivo da una storia molto importante per me ed ero in una fase riflessiva con la mia ex compagna. Devi sapere che ho un lato sedentario perché mi piace la famiglia, la casa, la tranquillità, e un’altro lato esplosivo, io sono uno che si mette sempre alla prova e che ama sperimentare. Una specie di dottor Jekyll e Mister Hyde! Quella esperienza oggi l’avrei vissuta in una maniera diversa. E vero che è una trasmissione televisiva ma c’é un lavoro importante dietro. Conosci una persona con delle telecamere davanti, quindi zero intimità. Se riesci ad entrare in quel ottica ce la fai, io non ce lo fatta, proprio perché facevo l’attore, alla fine mi sembrava di recitare. Poi aggiungi il mio contesto personale, arrivato ad un certo punto io non ce lo fatta più e sono andato via. Ho voluto ritornare con la mia ex compagna con quale siamo stati insieme tre anni. Adesso sono single e felice.
URLOPOP – Cambiamo argomento, parliamo della tua famiglia e delle tue origini.
ALESSANDRO PESS - La mia famiglia sta in Calabria, la sento tutti giorni, con loro ho un rapporto stupendo. Il mio lavoro è molto particolare, alcune volte ti puoi perdere e qua che uno ha bisogno dei punti fermi a quali aggrapparsi. La fede e la mia famiglia, sono due colonne portanti, gli angeli che mi hanno sostenuto nei periodi bui.
URLOPOP - Di cosa si occupano i tuoi genitori?
ALESSANDRO PESS - Mio padre lavora al ASL, la mamma fa la casalinga.
URLOPOP - Adesso fai il dj. Oggi fare il dj è una professione che va quasi di moda.. Come nasce il DJ Alessandro Pess?
ALESSANDRO PESS – All'età di 4 anni, suonavo, hai presente quei flautini che si soffiavano. Ho iniziato così. Amavo tantissimo la musica. Anche se il mio sogno nel cassetto non era fare il DJ, ma ad un certo punto la musica va a scontrarsi con il cinema, il mio primo film l’ho fatto all’età di 9 anni. La musica è diventata un alternativa, un passatempo quando non lavoravo. Suonavo il pianoforte, componevo ogni tanto qualcosa, ma poi dopo aver fatto una trasmissione come Uomini e Donne sono stato catapultato nelle serate in disco. In quella occasione mi sono reso conto che fare solo delle foto ed essere un “sex symbol” non mi bastava. Di conseguenza sono tornato alle miei origini. Faccio musica live, per questo è importante avere una cultura musicale.
URLOPOP - Mentre suoni guardi le reazioni del pubblico oppure ti fai trasportare completamente dalla musica?
ALESSANDRO PESS – Prendiamo il teatro, tu mi dici cosa c’entra il teatro con la domanda che mi hai fatto, ora ti spiego…
Quando fai teatro, ad un certo punto guardi la gente perché sei sul palcoscenico, mentre fai un film, reciti davanti alla telecamera e poi vai a casa e di tutto quello che succede di seguito non te ne frega niente, scusa il termine. Quando lavori live invece, la reazione del pubblico è la tua benzina. Hai le sere quando il pubblico reagisce alle tue battute e ride e le sere quando il pubblico incazzato e ti snobba, allora tu nella tua mente dici, e adesso cosa faccio? E credimi se vai in panico, dimentichi le battute e rovini la performance. La bravura dell’artista sta nel guardare la reazione della gente e portare la gente a fare quello che vuole. Come tutti i dj, inizio a suonare concentrandomi sulla console ma anche osservo il pubblico per capire la reazione della gente.
Secondo me il concetto caro a molti dj che dicono “io faccio questo tipo di musica e se ti piace bene, se non ti piace è un tuo problema” è sbagliato. Noi campiamo della reazione della gente e sinceramente, quando vado a suonare e trovo il proprietario del locale e le persone presenti che mi dicono “bravo, Ale, hai tenuto la pista piena dal inizio alla fine” sono felice. Mi è capitato di assistere a serate dove la gente scappava dopo neanche mezzora anche se suonava un dj strafamoso!
URLOPOP - Per un dj e più importante essere bello o bravo?
ALESSANDRO PESS - Bravo, indubbiamente. Oggi in Italia il primo commento che fanno di te è “ah, si, si è un bel ragazzo”. Questa parola bello/a oramai fa parte della società di oggi. Diciamo la verità, i brutti ai tempi di oggi non esistono, tutti ci curiamo, dire bello è scontato. Io preferisco che tu prima mi conosci e solo dopo dici, “è un bel ragazzo si ma è anche bravo, mi piace come ragiona”. La personalità di una persona, oggi, in una società dove tutti siamo potenzialmente belli, conta di più. Preferisco far uscire il carattere. Bisogna aver rispetto per chi paga per te.
URLOPOP - Chi sono i tuoi riferimenti musicali?
ALESSANDRO PESS - Avendo iniziato a studiare la musica presto, prima con il pianoforte e poi con le tastiere sono diventato malato di synth. Ho cominciato ad ascoltare Jean Michel Jarre, un musicista e compositore Francese. Ho sempre amato gli artisti che suonano la musica che compongono. Oramai ci sono synth, suoni già pronti, è tutto già pronto. Oggi è difficile ispirarsi a qualcuno in particolare, la musica è cosi variegata, uno può ispirarsi alle idee ma sappiamo che ormai molti dj internazionali sono frutto di case discografiche di marketing e di pubblicità ma di base tranne girare due cd di musica non ne capiscono nulla! Diciamo che per le nuove idee mi ispiro alla musica del presente e del passato.
URLOPOP - Un dj non si evolve solo con le sonorità, ma anche attraverso la sua persona, le sue idee e le sue ambizioni. In questo senso cosa c’è davanti a te, nel tuo futuro?
ALESSANDRO PESS - Il domani è qui di fronte a me. Il mondo è in continua evoluzione e io ho nuove idee per canzoni che necessitano di essere prodotte, remixate o completate.