Tutti o quasi i dj e artisti che lavorano nel mondo della notte, forse anche per il tipo di lavoro che svolgono, sono presuntuosi e sicuri di loro stessi; ma mai come in questo periodo di cambiamento la condivisione e sopratutto il confronto con i colleghi del settore è fondamentale.
Non è più il momento, forse non lo è mai stato, di credere che quello che si è fatto per tanti anni sia una verità assoluta, non bisogna chiudersi alle diversità, ma comprenderne quello che può esserci di buono rispetto al proprio modo di lavorare.
Il confronto aiuta, fa nascere nuove idee e spinge a dare il meglio di noi stessi. La concorrenza è utile, perché ci costringe a capire come si può offrire un servizio migliore rispetto al collega che magari è un passo più avanti.
Ci tiene sulle spine ed alza la barra degli standard professionali. Confrontarsi fa bene! Un dialogo costruttivo, per arrivare a conoscersi, capirsi e stimarsi è una delle cose che preferisco sia nel lavoro che nella vita privata.
Vi proponiamo un intervista esclusiva di un confronto unico, sincero e pieno di rispetto tra due DJ completamente diversi in ogni senso, per cominciare dal età, ma uniti dalla passione per la musica!
MICHAEL SALAMON – Ciao Luciano Gaggia ciao Urlopop, sono di Jesolo , nato il 17 maggio 1991, sono Jesolano DOC anche i miei genitori sono Jesolani, ci abito tutt'ora ed amo moltissimo la mia città.
LUCIANO GAGGIA – Per cui anno 1961 io, ed anno 1991 tu - sono trent’ anni di differenza tra me e te!
MICHAEL SALAMON – Eh si, ma quasi non sembra
LUCIANO GAGGIA – Allora non è che qui abbiamo il passato e il presente, qui abbiamo il passato, il presente e anche il futuro. Vi racconto come ho conosciuto Michael: circa due o tre anni fa qui, dove siamo adesso noi al "Casabianca", lui faceva il dj. Il Casabianca è un locale in di Jesolo. Praticamente ho sentito una canzone della fine degli anni sessanta e mi sono detto – cavoli, chi è che la mette? Sono andato al piano di sopra da dove proveniva la musica ed ho visto questo Harry Potter della situazione che metteva i dischi. Gli ho subito chiesto – quanti anni hai? E lui mi fa – diciassette! Non era neanche maggiorenne! E io – Come fai a conoscere quel pezzo? Mi pare che era un pezzo del ‘63. Come fai a conoscerlo? Come mai hai questa passione per la musica degli anni sessanta?
MICHAEL SALAMON – Innanzitutto a casa ho sempre lo stereo acceso. Mio padre suona il sassofono da quando aveva 10 anni e adesso ha superato i 50. Il mio amore per la musica parte tutto dalla mia famiglia, che mi ha trasmesso questa passione. Ho iniziato a suonare la batteria a dieci anni e la suono tutt'ora. Amo sia la musica nuova che la musica del passato. Faccio parte di un gruppo che si chiama "Blues To Move" con il quale suono musica jazz, funk e blues.
LUCIANO GAGGIA – Per cui Michael Salamon, voglio precisare è musicista, musicante/dj come me – e soprattutto anche produttore. Adesso parliamo della tua prima esperienza in discoteca...
MICHAEL SALAMON – La mia prima esperienza in assoluto.. mm fammi ricordare.. Ho sempre amato la musica, suonavo già la batteria con quattro gruppi diversi – tutti quanti con genere diverso - con uno facevamo musica rock vecchio stile, con il secondo jazz che è il gruppo che esiste tutt'ora, con il terzo punk rock, e con un altro facevamo un po' di cover giusto per divertimento. Ad un certo punto mi sono detto: "perché non allargare le mie vedute e non provare qualche altro genere che non sia solo il mondo di concerti live?". Da quel momento ho conosciuto varie persone che facevano i disk-jokey, anche se loro lo facevano un pochino a tempo perso, non principalmente per lavoro. È da allora che ho iniziato a sostituire una persona in un locale in piazza Mazzini a Jesolo che si chiama "Rosso de Sera", che è un lounge bar molto tranquillo, adiacente ad una pizzeria. Facevo degli aperitivi, accompagnamento musicale dopo la cena e facevo principalmente una selezione di musica chillout, deep e funky. Successivamente sono stato contattato dal gestore dell'"Oro Sulla Spiaggia", così ho iniziato a fare dei venerdì lì. Terminata la stagione estiva mi hanno chiesto di fare anche dei venerdì d’inverno e dopo mi hanno spostato per la serata principale che era il sabato. Dopo ho conosciuto Alberto Tonetto che cura tutt'ora lo staff del "Laguna Beach Party", molto conosciuto nella nostra zona. Un evento rinomato che viene proposto a Jesolo, Eraclea mare, Caorle e quest’anno anche Lignano Sabbiadoro per quanto riguarda la stagione Estiva, mentre si sposta nell'entroterra per quella invernale. Da li mi si è aperta la strada e adesso ne sono molto soddisfatto. Un'altra fortuna è stata entrare a far parte dei djs del Muretto e del Marina Club di Jesolo conoscendo di conseguenza anche te.
LUCIANO GAGGIA - Quali possibilità ti hanno offerto ?
MICHAEL SALAMON – Certo, l’esperienza di lavorare al Muretto mi ha dato la possibilità di collaborare con delle persone importantissime nel mondo della notte e della musica, djs italiani, stranieri, uno più bravo dell'altro.
LUCIANO GAGGIA – Un'altra domanda che ti faccio: Ho 30 anni più di te, quindi 30 anni di musica - sono un eternità!
MICHAEL SALAMON – Certo!
LUCIANO GAGGIA – Come cambia il rapporto con la musica tra la gente della tua generazione e la generazione di tuo padre, che potrei essere anche io.
MICHAEL SALAMON – Mi piace suonare sia nelle situazioni giovanili, che in quelle più adulte. Con quelli della mia età riesco a offrire più la musica che produco io, mentre con quelli di età più adulta posso proporre dei dischi con i quali sono cresciuto e che amo, magari sono dei dischi del passato, molto diversi – più cantati, più melodici.
LUCIANO GAGGIA – Però io dico una cosa al di la del Michael Salamon, e voglio sapere dal Michael Salamon dj. I vecchi amano ascoltare la musica vecchia perché ricorda le cose del loro passato? Però forse anche il giovane si riscopre nella musica vecchia?
MICHAEL SALAMON – Ma anche i giovani amano ascoltare la musica vecchia, perché per loro è una novità! infatti per questo vengono creati moltissimi dischi, moltissime composizioni con dei tagli e dei campioni dei vecchi pezzi.
LUCIANO GAGGIA – Andiamo fuori un può dal discorso musicale. Una volta si andava in discoteca per socializzare, per trovare un amico o un amica, per parlare nell'orecchio, e se facevi una palpatina eri già più che contento. Se toccavi il culo a una ragazza a 18 anni era già una conquista! Spiegami una cosa tu che hai 23 anni. Immagino che avrai un figlio tra qualche anno, tuo figlio cresce, tu stai vivendo in una epoca stra-tecnologica al massimo. Voglio sapere da te se la crisi nelle discoteche è dovuta anche all’ esistenza dei social network e dai media in generale?
MICHAEL SALAMON – La crisi, dal mio punto di vista, è causata anche per l'esistenza dei social, però ci sono anche altri fattori, certi giovani di oggi non hanno più tantissimi stimoli per uscire, stare in compagnia, divertirsi, conoscere gente nuova.
LUCIANO GAGGIA – Si nascondono dietro lo schermo..
MICHAEL SALAMON – Assolutamente! E proprio questo è il discorso dei social. Siamo sempre davanti allo schermo, rifugiati dentro le case a guardare la tv. E io non mi voglio associare con questo mondo. Mi sento molto giovane, però sotto questo aspetto non mi sento legato a i giovani di adesso. Per quanto riguarda il mio lavoro di studio, faccio tantissime ore davanti al computer, però per me uscire e andare a suonare non è solo un lavoro ma è una svago che mi permette di stare in mezzo a tante persone. Mi piace osservare la gente, vedere cosa piace e cosa non piace, gli sguardi e le emozioni delle persone quando metto un disco. Non è bello rifugiarsi dietro la tastiera, dovete uscire fuori e vivere la vostra vita! Nascondersi è un effetto poco giovane dei giovani di oggi, secondo me.
LUCIANO GAGGIA – Per cui il settore delle discoteche è in crisi. Sono rimaste in poche mentre anni fa ce n'erano migliaia. Perché secondo te?
MICHAEL SALAMON – Oramai le disco grandi che fanno tante presenze hanno delle spese di gestione troppo alte. Infatti in seguito di questa tendenza sono nati tanti club molto più piccoli, non ci restano più tantissime disco da 3000 persone. In Italia sono principalmente due – Il Muretto di Jesolo e il Cocoricò di Riccione. In questo periodo stanno nascendo e crescendo delle disco molto più piccole, parlo di 300/400 persone di capienza. In questo modo si contengono le spese.
LUCIANO GAGGIA – Giustamente la crisi può essere data anche da questi motivi dei quali abbiamo parlato prima, però non pensi che molti dj nascono dalle protezioni di pubbliche relazioni che non centrano niente con la musica. Voglio dire – tu sei amico di altri tre amici, vai a suonare in un certo posto. Se non sei amico non vai a suonare, anche se sei molto più bravo degli altri.
MICHAEL SALAMON – È una cosa che trovo parecchio sbagliata nei confronti delle persone che vogliono svolgere questo lavoro professionalmente. In quanto trovo sbagliato che tante persone si improvvisino dj per "arrotondare" lo stipendio a fine mese pur non avendo esperienza. La penso diversamente da quelli che la mattina hanno un lavoro e la sera vanno a suonare nel locali per arrotondare perché magari portano un tavolo o domandano un cache da 50 euro. Trovo che sia una cosa veramente sbagliata. Non mi improvviso dj da oggi a domani perché ho bisogno di prendere i miei 50 euro per togliermi qualche sfizio. In questo momento di crisi ci sono tante persone che non hanno mai fatto questo lavoro e si propongono ai gestori del locali perché loro sono capaci di portare un tavolo di amici che magari prendono delle bottiglie costose. Ripeto, non trovo sia giusto improvvisare nessuna professione, di qualsiasi tipo sia, per definirla professione deve essere degna di essere chiamata con questo nome.
LUCIANO GAGGIA – Caro Michael Salamon, io non voglio sapere i cazzi tuoi ma adesso parliamo della tua vita privata! Hai una donna?
MICHAEL SALAMON – Si, ho una ragazza da un anno e credo che sia una cosa molto importante perché prima d’ora non ho mai avuto un rapporto che superasse i due mesi.
LUCIANO GAGGIA – Quello che voglio dire è che ai miei tempi era tutto molto più difficile, anche se un rapporto non andava bene si continuava a sopportarci a vicenda, invece adesso è tutto più semplice. Le ragazze sono molto più emancipate.. come vedi il futuro o anche il presente dei ragazzi della tua età? Il rapporto che i ragazzi hanno con delle ragazze in questo mondo virtuale. Dai un consiglio. Io un consiglio non lo posso dare perché ho vissuto nel passato, ma tu come lo vivi?
MICHAEL SALAMON – Il legame che c'è tra una ragazza e un ragazzo che vivono il mondo della notte ai tempi di oggi. mm.. io, personalmente non sono mai riuscito a dare fiducia ad una persona che ama il mio stesso mondo. È una cosa che ho sempre pensato, sarà perché ho vissuto parecchie amicizie.
LUCIANO GAGGIA – Vuoi dire che la tua ragazza non deve essere dal tuo stesso mondo, cioè non deve lavorare nel mondo della notte?
MICHAEL SALAMON – Mettiamola così.
LUCIANO GAGGIA – Ma sei della mentalità di mio padre!
MICHAEL SALAMON – No, cosi è troppo, però diciamo che preferisco una ragazza che non faccia il mio stesso lavoro. Io non sono un tipo geloso ma la penso cosi perché quando finisco di lavorare, vorrei staccare la mia mente e parlare di altre cose che non siano la confusione e le serate. Certe volte quando lavori e sei sempre a contatto con delle persone con le quali collabori quando vai fuori in compagnia a bere una cosa sei costretto a parlare di lavoro. Quando sei fuori magari hai bisogno di quella mezz’ ora per parlare di qualcos’altro.
LUCIANO GAGGIA – Come me e il biliardo!
MICHAEL SALAMON – Esatto!
LUCIANO GAGGIA – Ti dico una cosa quando ho gestito dei locali, comprati con i soldi miei, prima regola era mai morosi/e che lavorano con te! - barista, cameriere, ragazza immagine ecc.. Dicevo – se dovete portarvi a letto qualcuno o qualcuna – portatevi qualcuno dei clienti e mai del personale. Perché i clienti tornano! Mentre tra il personale nasce solo odio e invidia! E per concludere la nostra intervista ti voglio chiedere un brano degli anni 60 – uno, che magari ti è rimasto dentro.
MICHAEL SALAMON - Un brano che mi ricorda moltissimi momenti, soprattutto che ascoltavo molto quando andavo a scuola in autobus é dei Beatles e si intitola Love Me Do.
LUCIANO GAGGIA – anni 70. Uno in particolare che quando lo suoni ti emozioni tantissimo anche se non hai vissuto il momento.
MICHAEL SALAMON – Rhythm Machine - You Got Action, You Got Me.
LUCIANO GAGGIA – Anni 80
MICHAEL SALAMON - Michael Jackson é un personaggio che stimo moltissimo quindi molti suoi lavori, poi un brano che apprezzo molto é Geraldine Hunt - Can't Fake The Feeling.
LUCIANO GAGGIA – Anni 90
MICHAEL SALAMON – Robert Owens - I'll Be Your Friends
LUCIANO GAGGIA – La musica è come la moda, vai in cerca di quella vecchia e ti ritrovi con quella nuova! Tutto li.Anni 2000
MICHAEL SALAMON – Spiller - Groove Jet e Stardust - Music Sounds Better With You.
LUCIANO GAGGIA - E adesso la domanda scontata il tuo brano preferito del 2014.
MICHAEL SALAMON – L’ultima mia produzione è stata un brano che ho rifatto da Lil' Louis che si chiama Club Lonely che é un brano appunto dei primi 90, ed è stata una produzione che ho fatto insieme con Alfred Azzetto , e dj Fopp e sta funzionando molto. È uscito anche a Miami per winter music conference e sono molto contento.
LUCIANO GAGGIA – Per cui è il migliori disco di 2014!
MICHAEL SALAMON – Assolutamente!
LUCIANO GAGGIA – Compratelo! Michael Salamon il passato, presente e il futuro. Luciano Gaggia – il passato, il presente, il futuro non si sa…
URLOPOP - E per la prima volta non ho niente da aggiungere, non ci resta che applaudire questi due grandi artisti!
Applausi per Luciano Gaggia e Michael Salamon!
2014